La dipendenza da Internet: quando la rete diventa ragnatela
Cyber-relazioni, sesso virtuale, gioco d'azzardo online, net gaming, e-commerce compulsivo, download selvaggio, eccesso di informazioni, ovvero le nuove schiavitù della rete, in cui la chimica è stata sostituita dalla tecnologia, che a volte si può trasformare nella "droga" della connessione continua.
Sempre un maggior numero di persone, adulti e ragazzini, passano ore e ore davanti al computer. Veicolano le loro relazioni tramite i social network, calcolano la loro popolarità in base al numero di "amicizie", affidano al web una parte consistente della loro vita. Strumenti come Facebook e Twitter offrono però anche delle opportunità: ampliare le proprie conoscenze, consentire a persone timide e introverse di comunicare meglio, mostrare aspetti diversi della propria personalità. C'è chi li usa con misura, e chi eccede, rischiando così un allontanamento dalla realtà, dalle persone fisiche, costruendosi una dimensione solitaria ma esibizionistica, in cui il contatto corporeo è inesistente o limitato a fugaci appuntamenti dal vivo.
La finzione così diventa più vera del vero, tanto da chiamarla "villaggio globale". Il disagio non viene riconosciuto perché i valori su cui si costruisce la propria vita sono fittizi. Il prestigio sociale rischia di dipendere da quanti più contatti si hanno, da quante più persone accedono al profilo. Questa è una "droga" apparentemente gratificante, perché più si sta connessi, meglio si conosce il mezzo, più bravi si diventa, più contatti si otterranno.
Fortunatamente Internet non è solo dipendenza, ma può essere anche un vero strumento di libertà (le rivoluzioni dei paesi arabi ne sono un esempio), dove potersi informare in modo più articolato e pluralista, lavorare in modo creativo, giocare e interagire con persone abolendo o limitando le distanze di tempo e di spazio. Non a caso qualcuno un po' fuori tempo "detesta" Internet e tutte le sue possibilità, opponendo resistenza a queste nuove opportunità informative e comunicative.
Come dicevano gli antichi, "la virtù sta nel mezzo" e anche Internet non fa eccezione. È importante saper usarlo, ma non diventarne schiavi.
E tu che opinione hai sui nuovi media? Sei sempre online o detesti Internet?