Perché spesso ci innamoriamo del nostro opposto? Alla ricerca del completamento...

Uno dei miti greci racconta che, all'origine, gli esseri umani erano sferici e doppi e, sentendosi molto forti perché completi, peccarono di orgoglio e superbia. Gli dei, per punirli, li divisero, facendoli rimanere con l'eterno desiderio di ritrovare la propria metà. Quindi, anche mitologicamente parlando, dalla notte dei tempi siamo condannati a vagare in cerca della nostra metà, così diversa, ma che, completandoci, ci rende felici.

All'inizio è bello trovare nel partner quello che a noi manca, perché ci fa sentire più completi. Poi, quando la fase dell'innamoramento, del fuoco bruciante della passione si stempera, si passa ad un altro tipo di fuoco, quello dell'amore, una brace che arde lentamente ma costantemente. Ma come tutti i fuochi, bisogna saperli alimentare, aggiungere legna e impedire che si spengano. Questo vuol dire giocare con le proprie emozioni, comunicare le proprie fantasie, cercare di mantenere sempre vivo il rapporto con le novità e non lasciarlo scadere nelle abitudini della quotidianità.

Questo significa non rimanere sempre sulle proprie posizioni e convinzioni, ma saper anche cambiare i propri modi di relazionarsi. Se lui è sempre estroverso, forse è il caso che cominci ad esplorare una dimensione più intima, se lei è sempre introversa, forse è il caso che si apra verso l'esterno imparando a godere anche delle cose del mondo, e viceversa. Se la coppia sarà in grado di invertire spesso i propri ruoli, la relazione potrà arricchirsi di aspetti nuovi e originali e quindi durare a lungo.

Ti attrae maggiormente il tuo opposto o credi di più nello spirito affine?